L’ ipovisione è una condizione in cui si ha una riduzione della funzione visiva che coinvolge : acutezza visiva , campo visivo, sensibilità al contrasto, percezione dei colori.
Una persona ipovedente presenta un visus corretto inferiore a 3/10 e/o un campo visivo alterato.
La riduzione visiva è data da un danno irreversibile a livello della retina centrale (maculopatia) che provoca una difficoltà durante lettura e scrittura, oppure da un danno della retina periferica (retinopatie-glaucoma) che causa difficoltà nel movimento e nell’orientamento poiché la percezione dello spazio è alterata.
Il danno visivo determina una disabilità nell’eseguire alcune attività creando uno svantaggio sociale: handicap.
In Italia gli ipovedenti sono circa 1.500.000 (dati ISTAT)
Fattori di rischio sono : età, fumo, ipernutrizione (diabete –ipertensione) , esposizione ai raggi UV.
Le cause sono: glaucoma, retinopatie, maculopatie senili, ambliopia, strabismo ,traumi.
Per gli ipovedenti esiste un percorso riabilitativo che aiuta il paziente nella sua globalità: psicofisica, relazionale e sociale, si attua quando c’è accettazione della condizione e stabilità del quadro clinico.
Il riabilitatore visivo fornisce ausili ottici per favorire la miglior visione (eccentrica) per lontano e per vicino ed il miglio ingrandimento per un buon compenso di fissazione. Individuato l’ausilio più adatto si eseguono esercizi di lettura guidati abbinati ad esercizi di fotostimolazione con biofeedback o winflash (stimoli strutturati reticoli –barre-punti e stimoli luminosi e colorati) della durata di 10 sedute per 30 minuti.
Gli ausili ottici comprendono: lenti di ingrandimento , occhiali ingrandenti (bino), telescopi (galileiano), filtri fotoselettivi blue blocking
lenti intraoculari , video-ingranditori da tavolo e portatili (optoelettronici), ausili informatici (lettori automatici, software ingrandenti).
Un particolare riguardo va all’ipovisone congenita . Il bambino con difficoltà visive alla nascita ha bisogno di stimolare l’uso funzionale della vista e la maturazione visiva attraverso un allenamento della funzione visiva.
Questo avviene mediante stimolazione della fissazione per indurre la percezione del dettaglio (meglio se colorato) , mediante stimolazione del contatto visivo attraverso una comunicazione verbale , favorendo una percezione d’insieme e mediante l’esplorazione dello spazio e del movimento, agevolando gli spostamenti del bambino per esplorare con efficacia lo spazio e l’ambiente. Utile anche il massaggio infantile che rafforza il legame di rispetto ed amore tra genitore e figlio, e l’acquaticità che contribuisce ad uno sviluppo psicomotorio armonioso. Altre strategie usate sono le attività psicomotorie che aiutano a sviluppare consapevolezza dei propri limiti e delle insicurezze e la pet- therapy ( terapia per mezzo di animali ) che ha azione di tipo ludico comunicativa e responsabilizzante . In ultimo mediante le attività socializzanti si valuta la correlazione tra vista e comportamento e si stabiliscono le facilitazioni e gli adattamenti necessari per il bambino ipovedente.